Recensione OnePlus 10 Pro 5G

Bello, potente e con una fotocamera firmata Hasselblad. Vuoi ancora di più? E’ probabile che questa recensione di OnePlus 10 Pro possa storcere il naso in virtù del fatto che è stato presentato da poco il nuovo OnePlus 11, ma valutando le caratteristiche, conviene comprare il nuovo flagship oppure il modello precedente ad un prezzo ribassato?

Partiamo dal presupposto che, acquistare adesso un 10 Pro, non sarà mai un errore ma un acquisto ponderato. Ma quali saranno le differenze? Ho provato il 10 Pro con Android 13 e OxygenOS 13.0 – e mi sono trovato benissimo. OnePlus 10 Pro ha un design elegante che gli conferisce un aspetto da top di gamma anche a chi non ha dimistichezza con gli smartphone. Partiamo dal posteriore dove fanno bella mostra di se le fotocamere racchiuse in un quadrato che collega il profilo metallico laterale. Il resto è composto da un vetro satinato (Gorilla Glass 5) che non lascia nessun tipo di impronte. Il display invece è un Gorilla Glass Victus da 6,7″ – AMOLED 120 Hz  e LTPO 2.0 – QHD+. Il peso di 200,5 g è molto ben calibrato su un corpo di 163 mm di altezza, 73,9 mm di larghezza ed un spessore di 8,55 mm. Nessun led di notifica ma c’è l’always-on display personalizzabile e i lati curvati illuminati per le notifiche.

Il processore è l’ottimo Snapdragon 8 Gen 1, una GPU Adreno 730 con una RAM da 12 GB (espandibile) e una memoria di 256 GB. La batteria è una 5000 mAh con ricarica Supervooc da 80 w e in modalità wireless da 50 w con la possibilità di ricarica wireless inversa. Inutile dirlo ma il processore regala una esperienza d’uso molto coinvolgente: veloce nel browser, nell’apertura delle applicazioni, i lag sono ridotti al minimo e comunque bisogna occupare tutta la RAM per metterlo in difficoltà, ma è una condizione quasi impossibile da raggiungere se non in game. La temperatura si mantiene sempre molto bassa, ma è il raffreddamento che ho trovato ben efficace  quando si prova ad effettuare tanti download consecutivi.

Con Android 13 e OxygenOS 13.0 – le cose sono soltanto migliorate con tantissime novità: ispirati dalla natura, OxygenOS 13.0 promette nuove funzioni ma nello stesso tempo una semplicità aumentata ed una interfaccia più pulita. Dalla funzione “schermo sempre attivo” – entrano nuove funzioni che permettono una gestione più intelligente delle tracce audio in collaborazione con Spotify, nuovi Canvas che permettono una personalizzazione delle proprie foto, un nuovo screen che permette la gestione ed il controllo dello smartphone e nuovi avatar. Una nuova funzione Zen Mode che si presenta come una vera e propria app capace di spronare ad utilizzare lo smartphone in modo più semplice e con parsimonia. Una nuova esperienza di gaming da HyperBoost che permette una migliore gestione dell’energia e nuove opzioni di modalità gioco. Un nuovo launcher per l’ottimizzazione di cartelle e widget. Una nuova barra laterale per accedere velocemente a determinate funzioni. Una nuova sincronizzazione audio ed una gestione ancora più smart dei propri accessori audio e per concludere, una protezione dei dati personali ancora più sicura. Rimangono ancora attive, alcune funzioni interessanti come la la sezione “caratteristiche speciali” – che permette la divisione dello schermo, la flessibilità delle finestre che adesso diventano mobili e tanto altro.

Diamo un’occhiata al reparto fotografico? Abbiamo una fotocamera principale da 48 megapixel ƒ/1.8 stabilizzata otticamente, una 8 megapixel ƒ/2.4 zoom 3.3X ottico e una 50 megapixel ƒ/2.2 grandangolare con un’apertura di 150°, tutto in collaborazione con Hasselblad. Le foto sono ovviamente da cameraphone. Brillantezza e realisticità, sono i punti a favore degli scatti di questo OnePlus 10 Pro. Un bilanciamento dei colori ben calibrato ed una messa a fuoco sempre precisa. Una riduzione del rumore ben calibrata in situazioni di poca luce. Qualche piccola incertezza soltanto in tele, quando si prova a mettere a fuoco qualcosa che si trova al centro. In questo caso, l’algoritmo non sempre tende ad assolvere il compito. Niente male la profondità di campo che scontorna bene il soggetto a patto che ci sia una buona luce come contorno. La presenza di Hasselblad si sente nella impostazione PRO dove è possibile regolare focus, ISO, bianco, tempi ed esposizione. Registrare foto in RAW e RAW+. Possono uscire degli ottimi risultati se ci si mette alla prova. Modalità notte per avere scatti migliori con bassa luminosità con all’interno l’opzione “cavalletto” utile per le lunghe esposizioni senza foto mosse.

La fotocamera anteriore è da 32 megapixel con luminosità adattiva AI. I selfie sono di buona qualità, è possibile scattare mostrando il palmo della mano e le impostazioni prevedono la modalità notte (qui presente), ritratto e i video. La cosa strana è che dalla fotocamera anteriore è possibile accedere alla modalità PRO delle fotocamera posteriore.

Più opzioni anche per i video dove è possibile registrare in 8K a 24fps, 4K a 120fps e FullHD a 60fps. Ottima la funzione “ultra stabile” – che è disponibile solo in FullHD come pure il riconoscimento delle scene AI. Alla fine si tenderà ad utilizzare sempre quella che risulta essere la più equilibrata in più scene e che regala buoni risultati do luce e colori. In 8K la differenza si nota abbastanza, ma bisogna filmare sempre con un sostegno per ottenere risultati PRO. Buoni anche i video della fotocamera anteriore che mantiene in parte le opzioni di quella posteriore.

La batteria da 5000 mAh promette un’ottima performance considerando anche che un processore come lo Snapdragon 8 Gen 1, non può essere economico di energia per promettere tali prestazioni. Con il mio tipico utilizzo, fatto da una buona quantità di ricerche google, musica, social e un uso sporadico della fotocamera, sono riuscito ad arrivare a giornata lavorativa con un buon 35% di batteria, con luminosità display automatica, chiusura quando possibile in background e nessun feedback tattile (da precisare che il PRO 10 in dotazione ha l’ottimo “O-HAPTICS” – che imita la sensazione di materiali reali e interazioni naturali). Per quanto mi riguarda, lo trovo un ottimo risultato. Con la ricarica SuperVOOC da 80W, OnePlus promette di caricare il 10 Pro del 61% in soli 15 minuti, ma con display spento partendo con una percentuale del 1% di batteria residua. In alternativa c’è sempre la ricarica wireless da 50W.

Adesso, dopo questa valutazione, essendo in possesso di questo OnePlus 10 Pro, conviene passare al OnePlus 11? Differenze tra processore, fotocamera e ricarica ci sono, ma è anche vero che, il prezzo del 10 Pro si è abbassato di 849 euro per il 12GBdi RAM/256 GB e di 769 euro per quello 8GB di RAM/128GB rispetto ai 849 euro per 8GB di RAM/128GB e 919 per 12GBdi RAM/256 GB. Probabilmente una maggior differenza di prezzo, aiuterebbe ad entrambi  di non essere confusi.