Test drive DS3 CROSSBACK E-Tense So Chic

Eleganza silenziosa. La nuova DS3 Crossback E-Tense è il nuovo SUV urbano elettrico di DS che da un pò di tempo è disponibile in Italia. Con la stessa piattaforma CMP (Common Modular platform) di Opel Corsa e Peugeot 208, ne conserva anche il motore, il 136 CV/100 KW garantendo 320 km nel ciclo WLTP con una batteria da 50 kWh. Rispetto alla cugina Opel Corsa già provata, la Crossback E-Tense strizza l’occhio alle persone più mature, che vedono in quest’auto, una linea elegante, altezza pronunciata (da terra 17 cm) e particolari di un certo fascino che la allontanano da ogni accenno di sportività.

Infatti la carrozzeria presenta una personalità marcata e forme stilistiche che la rendono ricercata e un pò snob. A partire dal frontale con questa griglia enorme e i gruppi ottici dalla forma particolare con i fari Matrix Led Vision , i fianchi con la particolare pinna sulle porte posteriori e le maniglie lucide che magicamente escono dalla portiera e si chiudono appena si cammina con l’auto. Un posteriore pronunciato con feritoie finte, lunotto piccolo e fari al LED con freccia dinamica. Insomma, pur avendo dimensioni da compatta ( 4,12 x 1,80 x 1,53 mt) si lascia guardare con ammirazione. Gli occhi cadono poi sugl’interni dove la sensazione di qualità si percepisce subito. Con uno stile un pò barocco, e nell’allestimento Bastille Chiaro, (di serie ma poco scenisco rispetto ad altri allestimenti opzional) la DS3 Crossback E-Tense fa cadere lo sguardo su tanti particolari anche se non sono esenti da imperfezioni. I rombi della plancia per esempio, fanno scena e arricchiscono l’interno ma i comandi a sfioramento tra le bocchette non sono l’ideale durante la guida perché non hanno un feedback tattile e si rischia di non capire se sono stati attivati o meno.

I tasti lungo il tunnel centrale sono una sciccheria, ma si confondono facilmente durante il giorno dovuto anche ad una illuminazione scarsa dei pulsanti. Bello invece il display panoramico da 10,3″, (con Apple CarPlay, Android Auto e Mirror Link) ben visibile in tutte le ore. Pecca un pò in velocità nel cambiare le schermate ma le animazioni e la grafica sono d’effetto. Avrei preferito i comandi del clima fisici invece di averli solo sul display centrale. Bello anche il display del cruscotto, ben integrato nelle forme ma gli indicatori del consumo istantaneo e della batteria sono piccoli. Rimane comunque un ambiente raffinato ed elegante con elementi della plancia superiore, belli da toccare e da vedere come pure i sedili dal design elegante e pregiato. Difficile trovare qualcosa di questo genere in questa categoria. L’abitacolo è spazioso ed in 5 non si sta molto stretti. Il posto di guida è sempre un pò alto mentre il bracciolo fisso ha una capienza elevata ma non c’è nessun fondo gommato. Il bagagliaio ha un volume di 261 litri. Nella stessa categoria c’è chi fa meglio, ma è rifinito molto bene. Il tasto per aprirlo si trova tra le luci della targa. Molto in basso ed è facile che lo si trovi sporco dopo una giornata di guida sotto la pioggia.

Il motore da 136 CV con 260Nm di coppia, regala alla DS3 Crossback uno stile di guida molto rilassante. Sono tre le modalità di guida: Normal, Eco e Sport e soltanto in quest’ultima configurazione, il motore è vivace senza mai essere brusco. Guidarla in città è un vero piacere dovuto anche all’ottima insonorizzazione dove fruscii e rotolamento scompaiono mentre le sospensioni sono tarate per eliminare qualsiasi scossone anche se in casi estremi come nelle strade cittadine dove il manto stradale è quasi sempre rovinato, avrei preferito una taratura leggermente più rigida per evitare colpi secchi dalle sospensioni. Migliorabile la modulabilità dei freni mentre lo sterzo pecca un pò in prontezza soprattutto nella modalità Normal. In modalità Eco invece, la DS3 Crossback perde vivacità dovuto al taglio della potenza per consumare meno. Ed è l’unico rimedio per potersi avvicinare ai famosi 320 km nel ciclo WLTP. Inoltre c’è la possibilità di avere la funzione P (a prescindere dalla modalità di guida) che permette di avere decelerazioni più decise per ricaricare la batteria.

 

Onestamente la modalità Eco rende la DS3 Crossback una vera tartaruga in partenza, inoltre tutto ciò influisce anche sul funzionamento del climatizzatore che fa fatica a mantenere la temperatura desiderata. Una modalità che potrei utilizzare solo nel traffico cittadino. Non perfetta la visibilità in generale dove i montanti anteriori risultano essere un pò grossi mentre le pinne laterali rubano luce al posteriore e visibilità quando si cerca di guardare indietro spostandosi con la testa. Lunotto piccolo, ma proprio tanto. Sensori e telecamera posteriore, sono obbligatori. Utile l’applicazione DS che permettere di posticipare la ricarica dell’auto, controllare lo stato della batteria e accendere il clima, utile soprattutto se stare ricaricando così si evita di utilizzare la batteria dell’auto. Consiglio vivamente i fari Matrix Led Vision (1600 euro compresi i led posteriori) dalla luce bianchissima sono composti da 3 moduli LED che permettono di sfruttare la funzione anabbagliante e di un modulo MATRIX BEAM per la funzione abbaglianti, quest’ultimo suddiviso in 15 segmenti identici e indipendenti, che si accendono e si spengono progressivamente, in base all’ambiente di guida rilevato. Di serie invece il Drive Assist di livello 1 – con assistenza alla frenata, mantenimento della corsia e monitoraggio angolo cieco.

Per quanto riguarda i consumi, guidando in ECO – P, in città con guida tranquilla senza botte di adrenalina al semaforo, sono riuscito ad arrivare a ben 270 km con il pieno della batteria. Il dato è molto interessante ma è difficile da raggiungere perché lo stile di guida può variare in base alle esigenze personali, alla temperatura, all’uso del climatizzatore e alla strada che si affronta. Prezzo: 39.650 euro, allestimento So Chic, colore bianco pastello e cerchi Madrid da 17″. Non è regalata certo, ma indubbiamente, come stile non è seconda a nessuna.



Recensione Huawei P40 Lite

Difficile scegliere quale Huawei P40 mettere sotto il torchio. Alla fine la scelta è caduta sul P40 Lite, che del prezzo invitante e dalle caratteristiche hardware, sa essere sicuramente il modello più interessante per chi non vuole superare il tetto delle 300 euro. Huawei P40 lite piace subito per il suo design. Di effetto le colorazioni, (Midnight Black, Crush Green, Sakura Pink) niente materiali preziosi, cover posteriore di vetro e frame di plastica ma fortunatamente le impronte non sono visibili. Bello il reparto fotografico formato da 4 fotocamere disposte in un quadrato e da un contorno d’orato per la versione Midnight Black, peccato che purtroppo sporgono e quando si scrive poggiandolo su un piano, inevitabilmente si muove. Piccolo foro in alto a sinistra per la fotocamera anteriore e tasti laterali per il volume e per il tasto di accensione che funge anche da sblocco con lettore di impronte digitale (molto preciso). Non mi ha convinto il peso, 183 g e lo spessore di ben 8,7 mm – le dimensioni invece rientrano nello standard.

Niente male le caratteristiche hardware con un processore Kirin 810 octa-core (2 x Cortex-A76 2,27 GHz + 6 x Cortex-A55 1,88 GHz), 6 GB di RAM e 128 GB di memoria espandibile. Come display abbiamo un LCD da 6,4″ – con risoluzione 2310 x 1080 pixel (398 ppi). Pur essendo soltanto un LCD, il display mi è piaciuto: ottima luminosità anche all’esterno, buoni gli angoli di visualizzazione. E’ possibile poter scegliere la risoluzione dello schermo in alta o in bassa oppure usare la risoluzione intelligente per ottenere un maggior risparmio energetico. Purtroppo nessun led di notifica o always on display, peccato. Come va il P40 Lite? Ottime impressioni: il processore regala una fluidità interessante, sia per la visualizzazione delle pagine che per l’apertura delle app (forse dovuto anche all’assenza dei servizi Google). Bassissima sensazione di riscaldamento. A bordo troviamo l’ultima versione di EMUI, la 10.0.1 che gira su Android 10. Attualmente la patch di sicurezza è datata 1 gennaio 2020. Ma come sarà utilizzare un Android senza i servizi Google? Un dubbio che mi sembra abbia bloccato parecchi utenti nello scegliere un Huawei negli ultimi mesi. Senza giri di parole vi spiegherò la mia esperienza d’uso.

HUAWEI P40 lite viene consegnato come sempre con una serie di app che possono essere utili o meno. Tra queste troviamo Phone Clone: per utilizzarla vi chiederà di istallare la stessa app anche sull’altro smartphone Android che andrete a sostituire con il P40 Lite. L’app non fa altro che spostarvi tutte le vostre applicazioni sul P40 Lite (in questo caso bisogna controllare se funzionano tutte). Poi c’è AppGallery dove si possono trovare la maggior parte delle applicazioni esistenti già in altri store e che, con il passar del tempo sta diventando sempre più popolare. Poi abbiamo TrovApp, altro store utile che in base a quello che cercate, vi segnala dove scaricare come APKPure. In conclusione, se avevate dubbi se uno smartphone può sopravvivere senza i servizi Google, non dovere preoccuparvi: i servizi sono tutti facilmente recuperabili o almeno in parte sostituibili (YouTube per esempio potete utilizzare il browser, Google Maps c’è, ma con qualche limite nel loggarvi, oppure farvi consigliare da APKPure un’alternativa) o come la lettura dell’email che può essere fatta con l’app proprietaria che gira benissimo e che ho utilizzato con grande soddisfazione.

Buon risultato anche per il reparto fotografico: sul retro ci sono quattro sensori: il principale da 48 megapixel con apertura f/1.8, il secondo da 8 megapixel con lente grandangolare, il terzo da 2 megapixel con lente macro e il quarto da 2 megapixel per il bokeh. Belle le foto all’aperto, con colori molti vivaci (complice forse un HDR abbastanza presente). Niente male anche le foto con profondità di campo, anche se, il primo scatto non è stato sempre il migliore, come lo scontorno del soggetto in primo piano. In tutti i casi è sempre possibile regolarne l’effetto. Niente male anche gli scatti in notturna, anche qui, il software agisce molto sulla scena dando qualche volta, risultati leggermente alterati (cieli sempre un pò troppo carichi). Ottima l’intelligenza artificiale, che è riuscita quasi sempre a riconoscere la scena. Zoom niente male, ma occhio ad avere una mano ferma! Per quanto riguarda il software per la gestione delle fotocamere, tutto sembra al posto giusto, ma un minimo di studio per tutte le funzioni, è necessario. Anche la fotocamera anteriore da 16 Mp con apertura f/2,0 – da buoni risultati. Anche in questo caso, il software tende ad alterare leggermente scene in cui magari se ne può fare a meno.

Per i video invece bisogna tenere ben ferma la mano perché la stabilizzazione mi è sembrata abbastanza ballerina anche quando si sta attenti nel camminare. Forse l’uso della livella sul display potrebbe dare una mano. Registrazione in Full HD, non la migliore, ma comunque buona per un uso social.

Un plauso alla batteria da 4.200 mAh con supporto alla ricarica rapida da 40 w: con un mio uso giornaliero, sono riuscito quasi a concludere il secondo giorno di lavoro, un dato da non sottovalutare se l’autonomia è un vostro chiodo fisso. Ovvio immaginare che questo risultato si è ottenuto perchè il P40 Lite non ha il consumo energetico dei servizi Google costantemente operativi. Tempo di ricarica: con il 3% di carica residua, per fare il pieno ha impiegato 55 minuti, spento e con il caricatore da 40 w.

Lo consiglio? Si, tutto sommato sento di farlo. Anche se la ricerca delle varie app, potrebbe portare in confusione oppure sentirsi momentaneamente bloccato senza i servizi Google, il P40 Lite fa egregiamente il suo lavoro. In fondo non è detto che tutti i servizi GMS debbano essere utilizzati. Per quelli che pretendono tanto dal proprio smartphone, il fatto di dover elaborare delle scorciatoie, da un senso di hacker, dall’altra parte invece c’è l’utente che, cacciando un pò di soldi (non parlo del P40 Lite che a listino costa 299 euro ma del fratello maggiore, P40 Pro che costa molto di più e ha gli stessi limiti) non ha nessuna intenzione di smanettare ma che vuole tutto e subito, ecco, molto probabilmente, sarà tentato nello scegliere altro. Da non sottovalutare poi, la promozione attuale per chi acquista il P40 Lite: in omaggio si potrà avere Huawei Band 4 Pro e tre mesi di HUAWEI Music. La promozione è valida fino al 24 Maggio 2020. Per ulteriori informazioni, vai su Fantechnology.