Poco conosciuta dalla maggior parte delle persone che non lavora nel mondo dell’auto, è la diretta avversaria della più famosa Tesla Model 3: la Polestar 2, costola di Volvo nata come concezione sportiva elettrica, il marchio ha debuttato nel 2019 ma soltanto dall’anno scorso, l’auto è disponibile anche in Italia. Bella, imponente con i suoi 4,61 mt, ha del carattere da vendere e della sportività di cui si parla, la dimostra con le sue linee affilate. Oggi si prova la Standard range Single motor, con batteria da 69 kWh, autonomia fino a 470 km nel ciclo Wltp, ricarica fino a 130 kW di potenza e motore da 170 kW e 330 Nm.

E’ bella, non c’è dubbio, probabilmente con un colore scuro, come il blu Midnight invece del bianco Snow, potrebbe sembrare anche più piccola. Complice un posteriore con coda appena pronunciata e una linea che scende da coupé all’altezza della porte posteriori. Un frontale senza fronzoli (la versione 2023 ha una mascherina liscia dove c’è in mostra la telecamera, molto meglio la mascherina grigliata dove è occultata alla perfezione) che le dona invece uno stile molto elegante in contrasto con tutto il resto. Ne esce fuori un bel mix, complice anche i bei cerchi da 19″ – i fari anteriori e luci posteriori che fanno molto hi-tech. Bella l’animazione di quest’ultime con una sequenza di benvenuto o di arrivederci quando il conducente tocca la maniglia della portiera. La “lama di luce” con ben 288 LED comandati singolarmente, si adatta alle diverse condizioni di guida. Più intensa nelle giornate di sole per migliorare la visibilità e si adatta al buio per risparmiare energia. Ultima sciccheria: gli specchietti senza cornice.

Niente da dire anche nell’abitacolo: d’altronde stiamo parlando di un’auto da ben 50mila euro, qualità e precisione regnano. Si predilige lo scuro, con linee sulla plancia e sulle portiere di un vistoso e alquanto tecnico, rivestimento 3D oltre al tessuto che riprende quello in rilievo dei grandi sedili. Design un pò minimalista (c’è lo zampino di mamma Volvo…) ma molto apprezzato. Bella la console centrale con il comando a cloche del cambio, un rotore per azionare il display centrale ed il volume audio. Non manca la botola per la ricarica ad induzione dello smartphone. Abitacolo spazioso ma non troppo: i passeggeri posteriori faticano ad entrare ed uscire, causa tetto stile coupé, mentre il passeggero centrale, deve fare i conti con il tunnel ai piedi. Utile il bracciolo regolabile e non legato al sedile, è dotato di una botola abbastanza profonda. Peccato che, se lo si sposta tutto in avanti, il porta bicchiere sul tunnel diventa inutilizzabile. Le tasche sulle portiere poi, presentano il fondo gommato e le pareti di feltro. Bagagliaio con doppio fondo ben rifinito, capacità di 405 litri dove si aggiungono altri 41 litri del “Frunk” posto nel cofano.

Gli occhi cadono sul grande display centrale da 11,2″- anch’esso privo di cornice, utilizzabile anche indossando i guanti e con rivestimento antiriflesso. Integrato con Android Automotive, grazie alla partnership con Google, il software per la guida è sempre costantemente aggiornato, (con un itinerario inserito, mostra una stima dell’autonomia residua all’arrivo e consiglia quando e quanto fermarsi per la ricarica) grazie ad una connessione internet interna dove è possibile utilizzare le app integrate nella vettura, ascoltare musica e podcast in streaming, ottenere informazioni sul traffico in tempo reale e scaricare gli ultimi aggiornamenti software over-the-air. Veloce, nel muoversi tra le varie schermate: Navigazione, Guida (impostazioni one pedal drive e sensibilità sterzo), Assistenza per i comandi di sicurezza alla guida e Ricarica, per lo stato della batteria. Sempre dallo stesso display, è possibile gestire le telecamere, il clima (i comandi manuali, rimangono sempre i migliori), riscaldamento sedili e volante.

Curiosa la funzione che permette di oscurare il display con un comando per permettere di notare le impronte e di poterlo così pulire nel modo migliore, come pure la possibilità di selezionare un sound all’interno che simula il movimento. (Non siamo ai livelli dell’Abarth 500e…) Presente il riconoscimento vocale di Google Assistant dove con un semplice «Hey Google» consentirà al conducente di controllare la musica, le impostazioni di climatizzazione e altre funzioni collegate alle app di bordo. Presente anche Apple CarPlay, ma solo con ingresso USB-C dell’auto. (Cioè, mi stai costringendo a comprare un Android?) Altro display interessante è quello del cruscotto da 12,3″ con due modalità preconfigurate che mostrano solo le informazioni essenziali. In modalità Calm, mostra la velocità della vettura e lo stato della batteria, mentre la modalità Navigation si concentra sulla pianificazione del percorso e sugli aggiornamenti sul traffico. 

Parliamo della guida: apro la portiera, l’auto mi riconosce appena mi siedo grazie ad un sensore e setta tutto come impostato eventualmente ci fosse stato un altro guidatore prima di me. Tendenzialmente in alto, visibilità posteriore scarsa, santa sia la visione 360°. Premo il freno, selezione D e parto. Da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi. I 230 CV si fanno sentire tutti, ma lei non si scompone. Non c’è rabbia nella sua potenza ma tanto controllo. Lo sterzo preciso, soprattutto nell’impostazione più rigida (selezionabile dal display), rollio contenuto, controllo sulle asperità un po’ rigido ma mai fastidioso, percezione alla guida, comodità con un cenno di sportività. One pedal drive ha tre livelli. Il normal che corrisponde al maggior recupero di energia, si fa sentire molto, ma pochi km e mi rendo conto che per me, è la condizionale ideale per le strade extraurbane. Alla fine, con un po’ di esperienza, i freni, a stento si usano, magari solo in emergenze. E la velocità? Stendiamo un velo pietoso…. ci si ferma a 160 km/h. In compenso però i consumi non sono male. Con un guida attenta senza farsi prendere dal semaforo e un mix di extraurbano, il computer mi bordo mi regala un bel 20,2 kWh/100 km. Magari sono stato bravo io e non lei. 

Per concludere parliamo di prezzi. La Polestar 2 Standard range Single motor, nella versione 2023 costa 54550 euro. Rispetto alla sua concorrente, la Tesla Model 3 ha un prezzo di 42490  euro. Come optional ci sono il Pilot Packari anteriori a LED pixel con abbaglianti adattivi, Adaptive Cruise Control, Pilot Assist. Oppure il Plus Pack da 4,500 euro con audio Harman Kardon Premium Sound, tetto panoramico, sedili WeaveTech con inserti Black ash Deco. Per i cerchi c’è una sola opzione. I Black Silver a 5 razze a V da 20″ – per un prezzo di 1300 euro. Difetti? Nessuno che possa farmi cambiare idea radicalmente. La Polestar 2 si è dimostrata un’auto vincente e dal piacere di guida sopra le aspettative.




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